martedì 21 settembre 2010

Incontro del 22 e cassa integrazione

Nell’attesa dell’incontro fissato per domani 22 settembre al ministero dello Sviluppo a Roma tra il rappresentante del governo, l’advisor Invitalia, quello della Regione siciliana e i sindacati confederali per valutare le offerte messe in campo dal alcuni padroni che dovranno rilevare lo stabilimento dal 31 dicembre 2011, giorno di chiusura deciso dalla Fiat di Marchionne, gli operai dello stabilimento di Termini Imerese dovranno subire ancora un periodo di cassa integrazione dal 20 al 29 ottobre con rientro in fabbrica il 2 novembre, oltre quello cominciato ieri e che durerà fino al 3 ottobre.
I sindacalisti Fiom, Fim e Uilm sono “distratti” dall’attesa dell’incontro, al cui risultato tengono sospesi gli operai, ripetono come campane stonate che se non ci saranno risposte passeranno alle maniere forti, hanno rinunciato di fatto a fare pressioni sulla Fiat affinché rinunci a chiudere la fabbrica, e non si oppongono per niente al fatto che gli operai continuano a subire tagli pesanti al salario.
Nella sostanza non si oppongono ad alcuna iniziativa dell’azienda nei confronti degli operai, che devono pensare seriamente ad autorganizzarsi se vogliono dare una risposta all’arroganza infinita dei padroni, in questo caso al fascismo padronale di Marchionne.

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