Riportiamo questo estratto dal blog di Lombardo che al ritorno da Roma attraverso un’intervista fa una sintesi della giornata di incontri su alcune questioni della Sicilia:
“… Poi è stata la volta di Sviluppo Italia che ora si chiama Invitalia con cui abbiamo esaminato le proposte per Termini Imerese: qua devo dire che abbiamo messo in campo quelle che sono le risorse che avevamo già destinato alla Fiat e che alla Fiat non sono servite perché ha fatto una scelta precisa. E che possono servire perché altra industria automobilistica si insedi a Termini Imerese.
Si tratta di imprenditori o meglio di un imprenditore in particolare che ha le idee chiare e che vuole anche investire il proprio denaro e che chiede una mano alla Regione e al governo, abbiamo convenuto che la parte pubblica può essere sostenuta sia da noi che dal governo centrale, in maniera tale che ben prima della scadenza della fine dell’anno prossimo come dire questa azienda si insedi laddove c’è la Fiat.
Questa azienda peraltro di positivo ha che si impegna ad assumere tutto il personale che attualmente lavora alla Fiat. Questa credo che sia una buona notizia; lavoriamo, attorno a martedì mercoledì prossimo mi auguro che assieme all’assessore Venturi si possa realizzare un incontro credo anche conclusivo perché no a Roma con il governo e con Invitalia.”
lunedì 28 giugno 2010
venerdì 11 giugno 2010
Per la Fiat di Termini Imerese ancora un rinvio!
Come volevasi dimostrare i padroni e il governo continuano a prendere tempo, tenendo sulla corda gli operai e le loro famiglie.
Il tempo stringe e le proposte sono assolutamente ridicole...
riportiamo per adesso il comunicato apparso su
da rassegna.it
Fiat
Termini Imerese, confronto rimandato a settembre
Il ministero dello Sviluppo presenterà una “short list” di acquirenti il 15, un'altra a metà novembre. Al momento cinque proposte sul tavolo, non ci sono i cinesi. L'azienda dice no alla permanenza oltre il 2011. Sindacati critici, i tempi si allungano
Riprenderà a settembre la discussione sullo stabilimento Fiat di Termini Imerese. E' quanto emerge dall'incontro di oggi (11 giugno) tra azienda e sindacati, nella sede del ministero dello Sviluppo economico. Per le proposte di acquisto del sito, il dicastero presenterà una prima “short list” il 15 settembre e una seconda a metà novembre, che conterrà anche le proposte raccolte a livello internazionale. Il bando verrà lanciato il 15 giugno, pubblicato sul Sole 24 Ore, poi si iniziano a verificare le manifestazioni di interesse da parte di imprese straniere.
Oggi sono stati cinque i progetti presentati al tavolo tecnico. A quanto si apprende, tre riguardano l'automotive, uno riguarda la produzione televisiva e uno riguarda il settore agricolo e le serre. In quest'ultimo caso la proposta è riconducibile al gruppo Ciccolella. Tra l'altro, i vertici della società non hanno escluso la formazione di una newco in capo alla stessa famiglia che controlla Ciccolella. I cinque candidati sono stati invitati a presentare dei piani preliminari in tempi brevi. E' scomparsa l'ipotesi cinese. I sindacati di categoria hanno chiesto alla Fiat di prolungare la presenza nello stabilimento oltre il 31 dicembre 2011, per agevolare la fase di transizione, ma hanno incassato la risposta negativa dell'azienda.
“I tempi si allungano - dichiara alle agenzie il segretario della Fiom di Palermo, Roberto Mastrosimone - al momento ci sono solo chiacchiere, non c'è nulla di concreto. Delle iniziali 20 proposte ne sono rimaste solo 5, e solo quella di Rossignolo sembra credibile”. Nei prossimi giorni sarà convocata un'assemblea dei lavoratori della Fiat e delle aziende dell'indotto. “E' giunto il momento di riprendere in mano la vertenza”, aggiunge Mastrosimone.
All'incontro la Fiat è stata rappresentata dal responsabile delle Relazioni industriali, Paolo Rebaudengo. Presenti per la Fiom sia il segretario generale, Maurizio Landini, che il responsabile auto, Enzo Masini. Per la Fim ha partecipato il segretario nazionale, Bruno Vitali, per la Uilm il segretario generale Rocco Palombella, per l'Ugl il segretario confederale Cristina Ricci
Il tempo stringe e le proposte sono assolutamente ridicole...
riportiamo per adesso il comunicato apparso su
da rassegna.it
Fiat
Termini Imerese, confronto rimandato a settembre
Il ministero dello Sviluppo presenterà una “short list” di acquirenti il 15, un'altra a metà novembre. Al momento cinque proposte sul tavolo, non ci sono i cinesi. L'azienda dice no alla permanenza oltre il 2011. Sindacati critici, i tempi si allungano
Riprenderà a settembre la discussione sullo stabilimento Fiat di Termini Imerese. E' quanto emerge dall'incontro di oggi (11 giugno) tra azienda e sindacati, nella sede del ministero dello Sviluppo economico. Per le proposte di acquisto del sito, il dicastero presenterà una prima “short list” il 15 settembre e una seconda a metà novembre, che conterrà anche le proposte raccolte a livello internazionale. Il bando verrà lanciato il 15 giugno, pubblicato sul Sole 24 Ore, poi si iniziano a verificare le manifestazioni di interesse da parte di imprese straniere.
Oggi sono stati cinque i progetti presentati al tavolo tecnico. A quanto si apprende, tre riguardano l'automotive, uno riguarda la produzione televisiva e uno riguarda il settore agricolo e le serre. In quest'ultimo caso la proposta è riconducibile al gruppo Ciccolella. Tra l'altro, i vertici della società non hanno escluso la formazione di una newco in capo alla stessa famiglia che controlla Ciccolella. I cinque candidati sono stati invitati a presentare dei piani preliminari in tempi brevi. E' scomparsa l'ipotesi cinese. I sindacati di categoria hanno chiesto alla Fiat di prolungare la presenza nello stabilimento oltre il 31 dicembre 2011, per agevolare la fase di transizione, ma hanno incassato la risposta negativa dell'azienda.
“I tempi si allungano - dichiara alle agenzie il segretario della Fiom di Palermo, Roberto Mastrosimone - al momento ci sono solo chiacchiere, non c'è nulla di concreto. Delle iniziali 20 proposte ne sono rimaste solo 5, e solo quella di Rossignolo sembra credibile”. Nei prossimi giorni sarà convocata un'assemblea dei lavoratori della Fiat e delle aziende dell'indotto. “E' giunto il momento di riprendere in mano la vertenza”, aggiunge Mastrosimone.
All'incontro la Fiat è stata rappresentata dal responsabile delle Relazioni industriali, Paolo Rebaudengo. Presenti per la Fiom sia il segretario generale, Maurizio Landini, che il responsabile auto, Enzo Masini. Per la Fim ha partecipato il segretario nazionale, Bruno Vitali, per la Uilm il segretario generale Rocco Palombella, per l'Ugl il segretario confederale Cristina Ricci
giovedì 10 giugno 2010
PER UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE A TERMINI IMERESE
APPELLO PER UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE A TERMINI IMERESE
No al piano Fiat - No alla chiusura dello stabilimento di Termini Imerese
Nessuno stabilimento Fiat deve chiudere, nessun operaio deve essere licenziato
sottoscrivete l'appello:
comitatosostegnooperaifiat@gmail.com
338.7708110
No al piano Fiat - No alla chiusura dello stabilimento di Termini Imerese
Nessuno stabilimento Fiat deve chiudere, nessun operaio deve essere licenziato
sottoscrivete l'appello:
comitatosostegnooperaifiat@gmail.com
338.7708110
domenica 6 giugno 2010
11 giugno incontro al ministero su Termini Imerese
FIAT: UILM, L'11 GIUGNO NUOVO INCONTRO AL MINISTERO SU TERMINI
(AGI) - Palermo, 28 mag. - Le organizzazioni sindacali della Fiat di Termini Imerese, l'azienda, la Regione Siciliana e Confindustria sono stati convocati dal capo dipartimento del ministero dello Sviluppo Economico, Giuseppe Tripoli, per venerdi 11 giugno alle 10. Lo rende noto il segretario provinciale della Uilm, Vincenzo Comella, secondo cui "dalla convocazione si evince che l'incontro ha la finalita' di aggiornare le prospettive produttive ed occupazionali del sito termitano. Ancora una volta -aggiunge Comella- stamani l'ad della Fiat Sergio Marchionne ha ribadito un concetto piu' volte da lui enunciato 'sentiamo la responsabilita verso il Paese'.
La Uilm provinciale chiede all'ad di dimostrare al Paese la quwesta responsabilita', visto che il nuovo piano indutriale ha produzione ed investimenti tali da poter continuare anche a Termini. Inoltre -conclude Comella- rimaniamo convinti che fino a quando non ci saranno soluzioni e piani industriali che garentiscono e convincancano il Territorio la Uilm pretendera' dalla Fiat quella responsabilita' che ha nei confronti dei siciliani". (AGI) Rap/Mzu
(AGI) - Palermo, 28 mag. - Le organizzazioni sindacali della Fiat di Termini Imerese, l'azienda, la Regione Siciliana e Confindustria sono stati convocati dal capo dipartimento del ministero dello Sviluppo Economico, Giuseppe Tripoli, per venerdi 11 giugno alle 10. Lo rende noto il segretario provinciale della Uilm, Vincenzo Comella, secondo cui "dalla convocazione si evince che l'incontro ha la finalita' di aggiornare le prospettive produttive ed occupazionali del sito termitano. Ancora una volta -aggiunge Comella- stamani l'ad della Fiat Sergio Marchionne ha ribadito un concetto piu' volte da lui enunciato 'sentiamo la responsabilita verso il Paese'.
La Uilm provinciale chiede all'ad di dimostrare al Paese la quwesta responsabilita', visto che il nuovo piano indutriale ha produzione ed investimenti tali da poter continuare anche a Termini. Inoltre -conclude Comella- rimaniamo convinti che fino a quando non ci saranno soluzioni e piani industriali che garentiscono e convincancano il Territorio la Uilm pretendera' dalla Fiat quella responsabilita' che ha nei confronti dei siciliani". (AGI) Rap/Mzu
Dichiarazioni di Marchionne su Pomigliano
Marchionne: "Sforzo di tutti per Pomigliano, ma se l'accordo manca si va altrove"
L'amministratore delegato del gruppo torinese: "Bisogna riconciliare i principi del passato con il presente. Chiediamo agli operai se vogliono lavorare o meno"
TORINO - Un impegno comune per trovare una soluzione per Pomigliano, ma se l'accordo non si raggiunge, bisognerà trovare una sede alternativa per la produzione delle auto. L'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne ha parlato della situazione dello stabilimento: "Per Pomigliano speriamo di trovare un accordo, ma lo sforzo lo devono fare tutti, le nostre richieste non sono niente di straordinario - ha detto - Se l'accordo si trova partiamo con la produzione nel 2011. Se no, la andiamo a fare altrove. L'auto (la Panda attualmente prodotta in Polonia, ndr) è da farsi, non abbiamo scelta".
Marchionne ha poi sottolineato che "stiamo vivendo in un mondo che non esiste più realmente" e che occorre "riconciliare i principi del passato con il presente". "Questi - ha detto - sono un mercato e un'industria che cambieranno nei prossimi 20 anni". La scelta, ha rimarcato Marchionne, "deve essere condivisa con i sindacati: andiamo a domandare agli operai di Pomigliano - ha concluso - se vogliono lavorare o meno"
La Repubblica.it
L'amministratore delegato del gruppo torinese: "Bisogna riconciliare i principi del passato con il presente. Chiediamo agli operai se vogliono lavorare o meno"
TORINO - Un impegno comune per trovare una soluzione per Pomigliano, ma se l'accordo non si raggiunge, bisognerà trovare una sede alternativa per la produzione delle auto. L'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne ha parlato della situazione dello stabilimento: "Per Pomigliano speriamo di trovare un accordo, ma lo sforzo lo devono fare tutti, le nostre richieste non sono niente di straordinario - ha detto - Se l'accordo si trova partiamo con la produzione nel 2011. Se no, la andiamo a fare altrove. L'auto (la Panda attualmente prodotta in Polonia, ndr) è da farsi, non abbiamo scelta".
Marchionne ha poi sottolineato che "stiamo vivendo in un mondo che non esiste più realmente" e che occorre "riconciliare i principi del passato con il presente". "Questi - ha detto - sono un mercato e un'industria che cambieranno nei prossimi 20 anni". La scelta, ha rimarcato Marchionne, "deve essere condivisa con i sindacati: andiamo a domandare agli operai di Pomigliano - ha concluso - se vogliono lavorare o meno"
La Repubblica.it
Le richieste della Fiat per lo stabilimento di Pomigliano
martedì 8 giugno si terrà l'incontro tra sindacati confederali e Fiat su Pomigliano: questo è l'elenco, fatto conoscere dalla Fiom, delle richieste dell'azienda per tenere aperto lo stabilimento
Orario di lavoro
Per arrivare a produrre 280.00 vetture l’anno e occupare tutto l’organico devono essere realizzati:
18 turni alla produzione
21 turni alla manutenzione
6 giorni a scorrimento per il turno centrale
Lavoro straordinario
Raddoppiare da 40 ore (del Ccnl) a 80 le ore obbligatorie non negoziate.
Mutamento di mansioni
Per riequilibrare il rapporto tra diretti e indiretti.
Bilanciamento produttivo
Possibilità di modificare l’importato linea nella prima ora del turno(sulla base delle presenze) e a seguito fermate tecniche.
Organizzazione del lavoro
Applicazione integrale dell’Ergo-Uas resa possibile dagli investimenti e dalla progettazione ergonomica delle postazioni di lavoro.
Da ciò ne deriva (secondo Fiat):
- la pausa mensa collocata a fine turno
- la riduzione delle pause da 40 a 30 minuti sulle linee meccanizzate e da 40 a 20 sul passo-passo
- la scomparsa delle voci retributive legate alla prestazione (come il disagio linea e le paghe di posto) per un importo di 8-10 euro mensili.
Recuperi produttivi
In caso di fermata per mancanza forniture (derivante da qualsiasi causa) prevedere il recupero automatico nei 6 mesi successivi (senza copertura del periodo perso né maggiorazioni per il recupero).
Assenteismo anomalo
Fiat riconosce che a Pomigliano l’assenteismo medio è basso, ma denuncia picchi anomali di ricorso alla malattia in presenza di manifestazioni sportive, scioperi o altro. Quando si verificano questi picchi a tutti i lavoratori in malattia Fiat non pagherà le quote a carico dell’azienda (sia per i giorni di carenza che successivi).
Esigibilità
Fiat vuole che tutto quanto sarà pattuito sia esigibile per l’Azienda e si propone pertanto:
- al lavoratore di far sottoscrivere individualmente una nuova lettera di assunzione che contenga tutte le clausole sopra elencate e in cui il lavoratore si impegni a rispettarle
- per le organizzazioni sindacali, qualora direttamente o un loro rappresentante in Azienda promuova iniziative in contrasto con quanto pattuito, introdurre una penale (non versando le trattenute sindacali e/o bloccando il monte ore).
Orario di lavoro
Per arrivare a produrre 280.00 vetture l’anno e occupare tutto l’organico devono essere realizzati:
18 turni alla produzione
21 turni alla manutenzione
6 giorni a scorrimento per il turno centrale
Lavoro straordinario
Raddoppiare da 40 ore (del Ccnl) a 80 le ore obbligatorie non negoziate.
Mutamento di mansioni
Per riequilibrare il rapporto tra diretti e indiretti.
Bilanciamento produttivo
Possibilità di modificare l’importato linea nella prima ora del turno(sulla base delle presenze) e a seguito fermate tecniche.
Organizzazione del lavoro
Applicazione integrale dell’Ergo-Uas resa possibile dagli investimenti e dalla progettazione ergonomica delle postazioni di lavoro.
Da ciò ne deriva (secondo Fiat):
- la pausa mensa collocata a fine turno
- la riduzione delle pause da 40 a 30 minuti sulle linee meccanizzate e da 40 a 20 sul passo-passo
- la scomparsa delle voci retributive legate alla prestazione (come il disagio linea e le paghe di posto) per un importo di 8-10 euro mensili.
Recuperi produttivi
In caso di fermata per mancanza forniture (derivante da qualsiasi causa) prevedere il recupero automatico nei 6 mesi successivi (senza copertura del periodo perso né maggiorazioni per il recupero).
Assenteismo anomalo
Fiat riconosce che a Pomigliano l’assenteismo medio è basso, ma denuncia picchi anomali di ricorso alla malattia in presenza di manifestazioni sportive, scioperi o altro. Quando si verificano questi picchi a tutti i lavoratori in malattia Fiat non pagherà le quote a carico dell’azienda (sia per i giorni di carenza che successivi).
Esigibilità
Fiat vuole che tutto quanto sarà pattuito sia esigibile per l’Azienda e si propone pertanto:
- al lavoratore di far sottoscrivere individualmente una nuova lettera di assunzione che contenga tutte le clausole sopra elencate e in cui il lavoratore si impegni a rispettarle
- per le organizzazioni sindacali, qualora direttamente o un loro rappresentante in Azienda promuova iniziative in contrasto con quanto pattuito, introdurre una penale (non versando le trattenute sindacali e/o bloccando il monte ore).
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