mercoledì 5 maggio 2010

Stabilimento Fiat di Termini Imerese: il Piano Fiat conferma la chiusura!

Nel piano tanto atteso sulla Fiat presentato da Marchionne il 21 aprile si conferma la chiusura dello stabilimento di Termini Imerese per il 31 dicembre del 2011. Senza peli sulla lingua Marchionne non lascia speranze, coerente con quanto dichiara già da tempo, sostenuto da Montezemolo e dal nuovo presidente Elkann.
Mentre dichiara di voler rilanciare tutti gli stabilimenti e raddoppiare la produzione investendo circa 30 miliardi, 700 milioni solo a Pomigliano per la ristrutturazione, su Termini è stato categorico, quindi, i 2200 operai circa tra fiat e indotto secondo Marchionne dovrebbero farsene una ragione…

Gli operai nel frattempo continuano a subire la cassa integrazione: sono stati fermi fino al 30 di aprile e sono rientrati al lavoro lunedì 3. Se non ci saranno sorprese da parte dell’azienda si lavorerà fino al 18 maggio e poi comincerà un altro periodo di cassa, per ora di altre due settimane.

Dopo l’ultimo incontro ritenuto inconcludente da parte di tutti gli operai a Termini hanno assistito ad una sfilata di visitatori italiani e stranieri, come viene riportato dal sito siciliainformazioni su notizia ansa: “Una delegazione del fondo Cape Natixis, guidata dal finanziere Simone Cimino, ha visitato gli impianti della Fiat di Termini Imerese. Il gruppo é stato accompagnato da un emissario di Invitalia, l'advisor che per conto del ministero per lo Sviluppo sta esaminando le proposte d'interesse presentate per lo stabilimento che la Fiat ha deciso di chiudere a fine 2011. Si tratta della seconda visita di Cimino che ha presentato un progetto, con l'indiana Reva, per rilevare lo stabilimento per farne un centro di produzione di auto elettriche. Nelle scorse settimane gli impianti sono stati visitati anche dal gruppo De Tomaso che fa capo all'imprenditore Gian Mario Rossignolo e da emissari inviati dai cinesi di Faw.”

Di queste famose proposte finora non si sa niente di preciso così come del bando di gara internazionale promesso dal governo che pensiamo stia prendendo tempo.

Mentre gli operai sono in attesa del prossimo incontro che si terrà il 3 giugno (bisognerà vedere chi sarà il prossimo interlocutore viste le dimissioni di Scajola) lo stabilimento Fiat di Termini Imerese diventa il simbolo di uno smantellamento continuo delle realtà produttive industriali della Sicilia, proprio per questo l’attenzione di tutti coloro che si vogliono opporre alla crescente desertificazione industriale deve essere più tenace e ancora più forte diventa l’appello agli operai, ai lavoratori, ai disoccupati, ai delegati e a tutti coloro che non si rassegnano ad unirsi in una battaglia seria per fermare la chiusura delle fabbriche a partire dalla Fiat di Termini.

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