domenica 6 aprile 2014

Assemblea operai Fiat Termini Imerese… con "sorpresa". La mobilitazione continua...


Comunicato stampa
Palermo, 4 aprile 2014

Assemblea operai Fiat Termini Imerese… con "sorpresa".

Ieri pomeriggio si è tenuta la prevista assemblea del gruppo di operai Fiat dello stabilimento di Termini Imerese che per protesta alle mancate risposte hanno tenuto la tenda per 40 giorni davanti la sede della Regione siciliana e che in questo momento sono in cassa integrazione in deroga.

L'assemblea si è aperta proprio con la constatazione che già questo mese, data in cui il pagamento della cassa in deroga è passato alle competenze dell'Inps, questa non è stata pagata. È un brutto segno, è stato detto, anche se sono arrivate notizie rassicuranti sia sugli elenchi ricevuti dall'Inps, sia sul pagamento che dovrebbe arrivare entro il 20 del mese, perché si unisce alle dichiarazioni del ministro del lavoro Poletti sulle "difficoltà" proprio a reperire i fondi mancanti a soddisfare la richiesta di cassa in deroga del 2013 e ancor più per quella per il 2014, difficoltà create anche dall'aumento degli operai in cassa a causa dei continui stati di crisi di diverse aziende.

Rispetto alle speranze di rilancio della produzione in fabbrica è stato criticato ancora una volta l'atteggiamento arrogante di Marchionne che ha parlato di chiusura definitiva dell'interesse della Fiat per lo stabilimento di Termini; ma soprattutto la preoccupazione principale nasce dal fatto che nonostante il 15 aprile si stia pericolosamente avvicinando non ci sono ancora risposte da parte degli enti incaricati dal governo sul rilancio.

La "sorpresa" della serata, però, è stata la presenza di un "imprenditore/manager" del centro-nord che il giorno prima aveva contattato il nostro sindacato proponendo, se possibile, di "parlare con gli operai" per esporre direttamente a loro un suo progetto per lo sviluppo dell'area di Termini. Questa stessa proposta, fatta qualche mese addietro ad un dirigente sindacale confederale, aveva ricevuto una risposta negativa.

Gli operai hanno deciso di ascoltare  dalla viva voce di uno di quei padroni, piccoli, medi o grandi, di cui si parla di tanto in tanto, che hanno presentato un progetto per lo sviluppo di una attività industriale nell'area di Termini, anche per cercare di capire meglio che tipo di ostacoli ci sono, dato che di tutti questi progetti, che dovevano creare qualche migliaio di posti di lavoro, di cui si è parlato in passato, e che Invitalia sbandierava come risolutive, non si è saputo più nulla: NewCoop (logistica), BioGen (energia), Mossi&Ghisolfi (chimica, biodiesel), Landi Renzo (componenti e dei sistemi di alimentazione alternativi a gpl e metano per autotrazione) per citare solo gli ultimi in ordine di tempo.

Gli operai hanno apprezzato l'entusiasmo del manager per il suo progetto, che se venisse realizzato, sempre comunque con l'aiuto di fondi statali, all'inizio avrebbe assicurato non più di una cinquantina di posti di lavoro "ma nel tempo se ne potrebbero creare tanti altri", e il racconto delle serie difficoltà a parlare con i dirigenti regionali e la chiusura da parte del sindaco di Termini Imerese, nonostante il progetto presentato fosse stato in un primo tempo pubblicamente apprezzato proprio da lui: "adesso nessuno risponde più nemmeno al telefono!".

Gli operai hanno reso la riunione più vivace con commenti anche arrabbiati in merito a quanto raccontato dal "manager" soprattutto sul fatto che a loro che sono i diretti interessati non è stato mai detto nulla su queste dinamiche né dalle istituzioni né dai confederali.

Alla fine gli operai hanno deciso la prossima iniziativa di piazza: vista la notizia dell'incontro che si terrà al Mise il 14 aprile prossimo tra i rappresentanti del Ministero e le organizzazioni sindacali, fondamentalmente sulla proroga della cassa in deroga, hanno deciso di fare una manifestazione in coincidenza davanti la sede della Regione Siciliana.

Slai cobas per il sindacato di classe
Via G. del Duca 4 Palermo
091 203686 – 338.7708110

Assemblea oggi 2 aprile

dal giornale di sicilia 2 aprlie 2014

Prepariamo la risposta al fascismo padronale arrogante di Marchionne FIAT


ASSEMBLEA OPERAI FIAT TERMINI IMERESE: QUALE FUTURO PER LO STABILIMENTO? CHE FINE HA FATTO LA CASSA IN DEROGA?

Assemblea operai Fiat dello stabilimento di Termini Imerese Giovedì 3 aprile ore 17 Via G. Del Duca, 4 Palermo
Il 15 aprile si avvicina a grandi passi e la possibilità quindi che arrivino le lettere di licenziamento mentre la cassa in deroga del mese di marzo non è stata ancora pagata! A quanto pare l'Inps non avrebbe nemmeno l'elenco dei nominativi degli operai aventi diritto.

In questi giorni né il governo regionale né dal ministero arrivano notizie in merito al possibile rilancio produttivo dello stabilimento, e i sindacati confederali che la scorsa settimana hanno incontrato il prefetto di Palermo, restano in attesa della convocazione al Ministero dello Sviluppo Economico, mentre il cinico Marchionne ha affermato all'ultima riunione della Fiat tenuta in Italia: "Per noi Termini Imerese è un capitolo chiuso dal punto di vista produttivo, siamo già stati chiarissimi. Ribadisco che per noi quello stabilimento non ha più futuro. Per ogni macchina che producevamo a Termini, perdevamo 1000 euro. Faremo comunque tutto il necessario per assistere il passaggio."

A parte le solite bugie sui 1000 euro di perdita per ogni macchina, il capitolo non può essere chiuso, invece, per gli operai che devono continuare a lottare per farla finita con la cassa in deroga e riprendersi la fabbrica!

Gli operai in assemblea decideranno quali iniziative prendere per garantirsi un futuro!

MARTEDÌ 1 APRILE 2014 Marchionne intervistato a propostito del futuro dello stabilimento di Termini Imerese


"Per noi Termini Imerese è un capitolo chiuso dal punto di vista produttivo, siamo già stati chiarissimi. Ribadisco che per noi quello stabilimento non ha più futuro. Per ogni macchina che producevamo a Termini, perdevamo 1000 euro. Faremo comunque tutto il necessario per assistere il passaggio."

A parte le solite bugie sui 1000 euro di perdita per ogni macchina, il capitolo non può essere chiuso invece per gli operai che devono continuare a lottare per farla finita con la cassa in deroga e riprendersi la fabbrica!

Operai ex Fiat e Keller, sit-in con corteo in città per chiedere un futuro


Riesplode la protesta degli operai della Fiat di Termini Imerese e degli operai della Keller, azienda che produceva materiale rotabile a Carini. Circa 300 lavoratori hanno bloccato via Cavour a Palermo, davanti alla sede della prefettura dove ieri mattina Fim, Fiom e Uilm hanno organizzato un presidio per riaccendere i riflettori sulle due vertenze. Quindi si sono mossi in corteo lungo via Rima e hanno causato disagi alla circolazione stradale, anche nelle vie adiacenti al centro storico e sulle strade costiere. Poi i rappresentanti sindacali sono stati ricevuti a Villa Whitaker.
Sono 1.200 le tute blu della Fiat in cassa integrazione fino al 30 giugno. Senza una valida prospettiva industriale, da metà aprile Fiat potrebbe avviare per loro le procedure di licenziamento. Per questo motivo i sindacati hanno chiesto ieri un intervento al prefetto, sollecitando una convocazione urgente al ministero dello Sviluppo economico e per ottenere una proroga degli ammortizzatori sociali per altri sei mesi. Ad oggi, infatti, nessuna garanzia sul rilancio del sito Imerese è emersa: si parla di due aziende di scouting, la Protrade e la Career counseling, che starebbero lavorando per trovare soluzioni industriali. L’obiettivo delle società sarebbe la riapertura dello stabilimento con la produzione di auto elettriche di ultima generazione. Il progetto, denominato “Sicilia naturalmente” prevede la riassunzione di tutto il personale che era impiegato dalla fabbrica automobilistica torinese e dei lavoratori dell’indotto. Inoltre, sono ancora sul tavolo tre piani industriali: Biogen per la produzione di energia da oli vegetali, Mossi & Ghisolfi nel comparto dei biocarburanti e Landi che produce impianti a gas e Gpl. Con queste aziende potrebbero lavorare circa 500 addetti.
I tempi comunque sono lunghi e la cassa integrazione è direttamente proporzionale ai piani di rilancio. Per questo i sindacati manifestano cautela e continuano a chiedere una convocazione entro il 15 aprile. Nella stessa drammatica situazione sono i 191 metalmeccanici della Keller, anche loro in cassa integrazione fino al 5 maggio. Per questi operai, nonostante la sigla dell’accordo proprio sulla cassa integrazione, non sarebbe stato emanato il decreto che autorizza il “paracadute sociale” e per questo motivo sono senza reddito da febbraio. Inoltre, anche per loro, senza soluzioni industriali tra poco meno di due mesi potrebbero partire le lettere di licenziamento. Ma si intravede una speranza, una manifestazione d’interesse, anche questa da confermare, che arriva dalla società spagnola Talgo, azienda che produce carrozze ferroviarie e che vorrebbe investire sullo stabilimento Keller di Carini.
“Chiediamo un incontro immediato con la Regione e il governo nazionale – dice il neo segretario regionale della Fiom, Roberto Mastrosimone -, il rinnovo degli ammortizzatori sociali per i lavoratori delle due aziende e notizie concrete sul rilancio dei due stabilimenti siciliani”. I sindacati, inoltre, fanno sapere che la prossima settimana ripartiranno le azioni di protesta, a partire da martedì per la precisione con una manifestazione a sostegno degli operai della Keller.

Il giornale di Sicilia

29/3/14

Continuano incontri "istituzionali" che non risolvono niente mentre il 15 aprile si avvicina...


Attività produttive
Dopo-Fiat, Crocetta: rilanci in tempi brevi

Termini Imerese
Si fa largo l'ipotesi della produzione delle auto elettriche nel sito Fiat di Termini Imerese. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha infatti incontrato un rappresentante della Pro Trade e della Career Counseling (le due società che gestiscono risorse umane con cui la Regione sta al momento dialogando) che ha illustrato un progetto di rilancio delle attività produttive nel sito termitano, mediante la realizzazione per il mercato europeo e mondiale di auto elettriche. Lo fanno sapere attraverso una nota che riferisce anche come "precedentemente le due aziende avevano incontrato l'assessore delle Attività Produttive, Linda Vancheri, con la quale avevano avuto un approfondito scambio di idee".
Situazione confermata dallo stesso assessore ieri mattina, nel corso di un incontro all'aula consiliare di termini Imerese per parlare di zone franche urbane e al quale era atteso anche Crocetta (però assente). In merito alle zfu si sono ribadite le informazioni già conosciute grazie agli incontri organizzati precedentemente dal Comune. Ma parlare di Fiat in un incontro per le zfu non è stato molto apprezzato da alcuni commercianti ed artigiani. Su fiat, nel suo intervento l'assessore ha chiarito che mai ha avuto conferma sui nomi di aziende che al momento hanno fatto proposte per il sito termitano, mettendo così da parte le recenti notizie relative ad un interesse da parte della Mitsubishi e della Nissan. Confuso dalle notizie discordanti si è detto il sindacalista Fim Giovanni Scavuzzo Battaglia, presente ieri, per il quale la questione va risolta dalla presidenza del consiglio dei ministri, che nel dicembre 2009 si era fatta carico di trovare soluzioni attraverso il Mise. "E' importante – ha detto - che la Regione spinga affinché ci sia l'incontro al Ministero atteso da due mesi". E nella nota della regione Siciliana, "l'ente regionale – dice Crocetta – si farà parte attiva sul piano nazionale per una rapida soluzione in presenza di concreti investimenti". Su questo aspetto il governatore comunica di "avere già informato il governo nazionale sull'opportunità che si presenta". Crocetta conferma "le misure di supporto ai progetti industriali dell'area di Termini Imerese, gi dichiarata a livello nazionale area di crisi", e conferma "la presenza delle risorse finanziarie già programmate, finalizzate alla promozione della riconversione e dello sviluppo della stessa area".

Il Giornale di Sicilia

26 marzo 2014

Marziano: si va verso un progetto per il rilancio


"Quella che fino a pochi giorni fa era solo una dichiarazione di intenti, nelle prossime ore può diventare un vero progetto di rilancio dell'apparato industriale dell'intera Sicilia". Ad affermarlo è il deputato regionale Bruno Marziano, presidente della commissione Attività produttive dell'Ars, in merito all'incontro tra il governatore Rosario Crocetta, l'assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri, e Stefania Amato, consulente delle società "Protrade" e "Career counseling". La Amato ha illustrato il progetto di reindustrializzazione dell'ex sito Fiat di Termini Imerese. "L'obiettivo delle società – spiega Marziano – è la riapertura attraverso la realizzazione di uno stabilimento di produzione di auto elettriche di ultima generazione. Tra gli obiettivi del progetto denominato "Sicilia naturalmente" c'è la riassunzione di tutto il personale". L'assessore Vancheri in procinto di inviate una lettera di intenti necessaria all'avvio del business plan, mentre il presidente Crocetta, ha manifestato l'attenzione e la piena disponibilità del governo regionale a seguire tutto il percorso.

Il Giornale di Sicilia

20/3/14

sabato 5 aprile 2014

Primi spiragli su Termini


[articolo del "Il sole 24 ore 19/3/14"]


La lettera è già pronta ed è in attesa di essere spedita. Contiene la risposta della Regione siciliana alla proposta ricevuta qualche settimana fa da tre società (la Protrade che fa capo a Manrico Fiore, la Career counseling di Mario Piccoli e la siciliana Medi.Gest di cui sono soci Stefania Amato e Michele Vaccarello) con cui veniva illustrato il progetto “Sicilia Naturalmente” e con cui le società interessate chiedevano alla regione di poter “effettuare un'analisi del sitoFiat di Termini Imerese”.
La Regione siciliana, si apprende da fonti politiche, si sarebbe dichiarata disponibile per la parte di sua competenza rimandando a una complessiva valutazione del progetto al ministero per lo Sviluppo economico. Una linea già tracciata dall'assessore alle Attività produttive Linda Vancheri che già da subito aveva dichiarato che tutte le valutazioni e le decisioni sul futuro dell'area industriale di Termini Imerese se sul destino dell'ex stabilimento Fiat vanno prese dal tavolo istituito ormai da tempo presso il Mise.
Ma già l'esistenza della lettera stata giudicata dai rappresentanti delle tre società un buon passo avanti per arrivare alla definizione del progetto che prevede la produzione di auto elettriche e un investimento di 900 milioni di euro: tra i possibili interessati all'investimento in Sicilia vi sarebbero grossi gruppi asiatici e circolano i nomi di Mitsubishi e Nissan. Tra i partner figurerebbe anche l'ex pilota di Formula 1 Ivan Capelli. Ieri pomeriggio Stefania Amato, della Med.Gest, ha incontrato il presidente della Regione Rosario Crocetta che avrebbe confermato l'esistenza della lettera di risposta che dovrebbe partire nei prossimi giorni: restano da definire alcuni dettagli. I rappresentanti delle tre imprese avevano già preso un impegno: di presentare entro un mese dalla risposta della regione il progetto dettagliato di investimento che in questa fase sarebbe già stato definito nelle sue linee generali.

VENERDÌ 14 MARZO 2014 dal GdS di oggi




MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 Riprendono le iniziative degli operai Fiat con presidio all'assessorato alle attività produttive - Giovedì 13 marzo ore 15,30


Comunicato stampa                                                              Palermo, 12 marzo 2014
Riprendono le iniziative degli operai Fiat con presidio all'assessorato alle attività produttive - Giovedì 13 marzo ore 15,30

Una prima fase della lotta degli operai Fiat di Termini Imerese che si sono autorganizzati al di fuori dei sindacati confederali, e che tra le altre iniziative hanno tenuto per 40 giorni una tenda di protesta davanti la sede della presidenza della Regione siciliana, si è conclusa.

Questi operai, infatti, nonostante percepiscano la cassa in deroga, che è stata promessa fino a fine giugno, al contrario della maggioranza degli altri operai, non hanno voluto aspettare, come purtroppo capita sempre più spesso, l'"ultimo momento" per muoversi. Hanno capito, invece, che bisogna farsi sentire, fare pressione affinché chi aveva preso impegni li mantenga e chi deve prendere decisioni le prenda e non ci si dimentichi di questa importante vertenza di valore nazionale.

Il risultato di questa prima fase di lotta è stato raggiunto pienamente, e cioè quello auspicato fin dalle prime riunioni e dalla scelta delle iniziative da mettere in campo: riportare all'attenzione di tutti gli operai interessati (ma non attivi), delle istituzioni interessate e dell'opinione pubblica la vertenza che riguarda circa 1.200 operai. Oggi possiamo dire che grazie alle iniziative di questi operai, dai comunicati stampa alle manifestazioni di piazza, così come l’intervento davanti la fabbrica di Termini, hanno scatenato l'attenzione soprattutto dei sindacati confederali, preoccupati di perdere la presa sulla vertenza, e che per questo hanno organizzato un presidio davanti i cancelli della fabbrica e una manifestazione a Termini, attenzione che per conseguenza ha toccato le istituzioni e la stampa.

La vertenza adesso è all'attenzione a Roma del Ministero dello sviluppo economico, innanzi tutto, e poi dell'assessorato regionale alle attività produttive, dei comuni del comprensorio attorno e Termini Imerese e del Comune di Palermo.

La presenza costante davanti la sede della presidenza della Regione, in piazza Indipendenza,  ha ulteriormente fatto pressione sui dirigenti della Regione stessa a cominciare dal presidente Crocetta che sebbene non si sia degnato di fare l'incontro ripetutamente richiesto dagli operai, ha mandato di volta in volta i suoi collaboratori a "calmare gli animi", facendo sapere che la vertenza viene seguita.

Questi mesi di attività, in cui gli operai hanno messo all'ordine del giorno il loro futuro come operai e di conseguenza di quello della fabbrica, hanno portato alcuni dirigenti a muoversi per trovare qualche soluzione; da qui è nata la novità, dopo almeno un anno di silenzio, di alcune aziende che sarebbero interessate alla produzione di auto elettriche.

Nelle loro riunioni, fin dall'inizio, gli operai, partendo dal problema principale, e cioè dire basta alla cassa in deroga che non garantisce affatto il futuro che invece è garantito solo se si riprende a lavorare in fabbrica, avevano analizzato lo stato delle cose, a cominciare dai soldi a disposizione della Regione, che erano già pronti prima che la Fiat decidesse di abbandonare la produzione in questo stabilimento e che ammontano a più di 300 milioni (cifra confermata in un incontro con gli operai direttamente dall'assessore al bilancio, Bianchi); nel frattempo, hanno argomentato gli operai, almeno altri 200 milioni la Regione li deve recuperare se davvero vuole dare impulso alla riattivazione della fabbrica e altri circa 500 milioni da parte di chiunque voglia far partire la produzione e siamo a quel miliardo circa di cui si parla in questi giorni!
Anche della possibilità dello sviluppo della produzione di auto elettriche hanno parlato gli operai (mentre lo stesso Marchionne qualche anno addietro aveva snobbato questo tipo di produzione) perché è diventato argomento vivo di altre case automobilistiche come la Nissan che adesso sta investendo in Spagna per la produzione in grande stile e la stessa Fiat, adesso Fiat-Chrysler, ha deciso di iniziare la produzione di auto ibride in Canada nonostante il diniego momentaneo sugli incentivi del governo canadese su cui Marchionne aveva fatto pressione.


Gli operai della Fiat di Termini Imerese in presidio per 40 giorni davanti alla sede della regione siciliana hanno ora deciso di passare ad una  nuova fase con la consapevolezza che anche la riconferma di un nuovo periodo di cassa in deroga da giugno a dicembre, di cui si sta vociferando in questi giorni, non sarebbe la soluzione ma solo un altro momentaneo tampone.

Slai cobas per il sindacato di classe
Via g. del duca 4 Palermo
338.7708110

DOMENICA 9 MARZO 2014 Un altro articolo del sole 24 ore


Ancora oggi un articolo che nella sostanza ripete il contenuto dei precedenti con l'aggiunta di alcuni nomi di dirigenti interessati. Il titolo del giornale però inganna...

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Riconversioni. I dettagli per l'ex area Fiat dopo l'ok della Regione: nello scouting tre società italiane, ipotesi riassunzione per 1.200 addetti
Termini Imerese, c'è il progetto
Auto elettriche: l'investimento da 900 milioni può interessare Nissan e Mitsubishi

Nino Amadore
09 marzo 2014

Di sicuro, in questo momento c'è una lettera di sei pagine inviata ai rappresentanti del governo siciliano. E un titolo: "Sicilia naturalmente". Per il resto la storia del nuovo progetto per il rilancio dell'ex stabilimento Fiat di Termini Imerese sembra ancora tutta da scrivere. Anche se, confermano da più parti, sono già stati individuati i protagonisti principali: gli investitori industriali e finanziari. Sarebbe già scritto, nero su bianco, il progetto di massima che dovrebbe riportare in due anni il sito Fiat di Termini Imerese a produrre automobili sì, ma elettriche.
Le uniche vere certezze, in questo momento, riguardano le società che si sono fatte avanti per quella che in gergo viene definita attività di scouting. La prima è la Protrade di cui è amministratore il torinese Manrico Fiore: società con sede a Massa Carrara, con due dipendenti e ricavi al 31 dicembre 2012 per 1,780 milioni che ha tra le sue attività principali l'attività commerciale (dal marmo alle macchine utelsili), l'installazione di impianti elettrici, di riscaldamento e di energia in genere. L'altra società è la Career Counseling srl con sede a Torino di cui è amministratore Mario Piccoli la cui attività è quella di ricerca, selezione, collocamento e supporto per il ricollocamento del personale: l'azienda, che ha 18 dipendenti, ha chiuso il 2012 con ricavi per 2,265 milioni. Altro partner è la catanese Medi.Gest di cui sono soci Stefania Amato e Michele Vaccarello: alla Medi.Gest è affidato il compito di curare i rapporti istituzionali e di avviare la fase di start up del nuovo progetto. Corrono di bocca in bocca poi i nomi del manager Fiat Diego Pistone (smentito dai proponenti) e dell'ex pilota di Formula 1 Ivan Capelli.
I quattro (Fiore, Piccoli, Amato e Vaccarello) dopo aver incontrato più volte il presidente della commissione Attività produttive dell'Assemblea regionale Bruno Marziano (Pd), hanno elaborato e inviato all'assessorato Attività produttive della Regione siciliana guidato da Linda Vancheri il 3 marzo la proposta per l'elaborazione tecnica del progetto "Sicilia Naturalmente" in cui chiedono alla Regione di poter «effettuare un'analisi del sito Fiat di Termini Imerese e una valutazione degli impianti esistenti, l'analisi della struttura organizzativa del sito e il censimento delle informazioni sui lavoratori, la struttura logistica dell'area, le infrastrutture, l'indotto, il livello di partecipazione della Regione, spazi di finanziamento pubblico e co-finanziamento privato».
Entro un mese dalla risposta della Regione sono disponibili a fornire i piani dettagliati dell'operazione. Per Marziano, «si tratta di una proposta da prendere in considerazione. Se, dopo la fase di scouting, c'è un progetto industriale serio allora questa rappresenta una buona opportunità per Termini Imerese. La mia commissione può fare da stimolo ma deve essere il governo regionale a valutare e pronunciarsi». Secondo i proponenti sarebbe possibile riassumere 1.200 lavoratori ex Fiat in Cig fino a giugno.

Intanto emergono le linee guida su cui le nuove società interessate al sito di Termini Imerese si muovono: si ipotizza un investimento di 900 milioni, è stato confermato che l'interesse di grandi gruppi asiatici (non smentiti i nomi di Mitsubishi e Nissan), che esiste un investitore finanziario (di cui non è stato fatto il nome) ma si parla anche di un collegamento con un centro di ricerca, di possibili partnership con StM per la produzione degli applicativi per le auto elettriche e della ricerca di un partner sul fronte energia. Nei giorni scorsi Linda Vancheri ha fatto sapere che dovrà essere il Tavolo del Mise a occuparsi della vicenda. In ogni caso il governo regionale sta valutando quella che in questa fase viene ritenuta una proposta di studio anche per rispondere alle sollecitazioni arrivate dalla commissione Attività produttive. In questo momento, sul piano operativo, c'è in ballo il rinnovo dell'Accordo di programma per la reindustrializzazione del sito di Termini Imerese che potrebbe arrivare entro aprile.

GIOVEDÌ 6 MARZO 2014 Piano auto elettrica a Termini. L'interesse arriva dall'Asia


Riportiamo questo articolo del sole 24 ore di oggi
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Piano auto elettrica a Termini L'interesse arriva dall'Asia

06 marzo 2014

PALERMO
Un investimento da 900 milioni per fare di Termini Imerese un polo per la produzione di auto elettriche in quello che è stato lo stabilimento di produzione Fiat ormai chiuso da oltre due anni. La proposta, ancora allo stato embrionale, è l'ultima in ordine di tempo ed è stata resa pubblica ieri con una lettera di intenti consegnata da Stefania Amato, emissario delle società Career Counseling e Protrade, all'assessore regionale alle Attività produttive e al presidente della commissione regionale Attività produttive Bruno Marziano nel corso di un incontro avvenuto negli uffici della presidenza della commissione a Palazzo dei Normanni.
È il terzo colloquio tra rappresentanti del governo della Regione e i consulenti delle due società, specializzate in impiantistica e risorse umane, che hanno avviato un'operazione di scouting.
In questa fase la Career counseling e la Protrade hanno programmato di studiare il sito in cui si trova l'ex stabilimento Fiat e conoscere il contesto in cui deve avvenire l'investimento: investitori coreani e giapponesi sarebbero in particolare interessati ad approfondire le opportunità di investimento previste dall'Accordo di programma quadro per la reindustrializzazione del polo industriale di Termini Imerese. «Posso dire che al momento ci sono due aziende disponibili a investire, una di queste è un produttore asiatico di auto – ha detto la consulente delle due società –. Il nome lo faremo quando si entrerà nel dettaglio dopo aver preso visione degli impianti». E negli ambienti politici siciliani cominciano a circolare già i primi nomi: Mitsubishi e Nissan. «Ci stiamo mettendo a disposizione – dice l'assessore Vancheri –: informerò il sottosegretario De Vincenti di questa lettera d'intenti. È ovvio che qualunque proposta debba essere valutata nel tavolo aperto al ministero dello Sviluppo».

Il tavolo istituzionale era già stato convocato per il 17 febbraio e poi rinviato a causa della crisi di governo: all'ordine del giorno vi era la discussione sul futuro degli ex operai Fiat in Cig fino a giugno. Dalla Regione è partita una lettera indirizzata al ministero per lo Sviluppo economico in cui si chiede che venga riconvocato. Intanto domani al ministero per lo Sviluppo economico si incontreranno i rappresentanti della Regione siciliana, di Invitalia e del Mise: all'ordine del giorno l'Accordo di programma per la reindustrializzazione del sito di Termini Imerese.

MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014 Due società in campo per rilanciare la fabbrica? Gli operai che dicono basta alla cassa in deroga contestano gli "incontri segreti"…


Lunedì pomeriggio, 24 febbraio, gli operai Fiat in presidio davanti la regione siciliana da oltre un mese hanno cercato di seguire l'incontro che si doveva tenere presso l'Ars lo stesso giorno, un incontro che tutte le parti in causa hanno provato a tenere in gran segreto.

Dopo il lungo pomeriggio di attesa gli operai vengono a sapere che la riunione si è fatta proprio all'interno della presidenza della Regione e chiedono ai responsabili che vi hanno partecipato notizie sull'esito. I responsabili prima si fanno negare perché completamente impegnati nella giunta di governo che deve approvare la seconda manovra economica (dopo che la prima era stata bocciata dal commissario dello Stato), poi prendono ancora tempo.
Nel frattempo arriva l'assessore al bilancio Bianchi che viene bloccato dagli operai che gli fanno un paio di domande: risponde che era a conoscenza della riunione, ma non vi aveva partecipato, e conferma l'esistenza dei vecchi 300 milioni di euro per l'investimento nello stabilimento di Termini e che anche lui avrebbe informato di questo "incontro" l'assessore alle attività produttive Vancheri.
Gli operai hanno quindi insistito, entrando tutti nell'atrio del palazzo, per parlare con chi aveva partecipato all'incontro, a quel punto era accorso il capo di gabinetto Silvia che però è stato richiamato immediatamente da Crocetta, ma che ha fatto sapere che si è trattato solo di un colloquio interlocutorio con due aziende di consulenza e che quindi non c'era niente di nuovo che potessero dire agli operai, i quali, circondati da un gruppo di carabinieri e poliziotti, hanno scatenato comunque momenti di dura protesta all'indirizzo di Crocetta e degli altri dirigenti.

Un lancio dell'Agenzia Ansa ha confermato che si è trattato dell'incontro con "… la Career counseling e la Protrade Srl le due società che si sono fatte avanti con la Regione siciliana per avviare un'operazione di scouting tra investitori interessati al rilancio dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. Stamani, c'è stato un incontro a Palazzo d'Orleans, sede della Presidenza della Regione, tra l'assessore alle Attività produttive Linda Vancheri e alcuni manager delle due società, guidate da Mario Piccoli e Manrico Fiore. Si tratta del secondo colloquio nel giro di pochi giorni: il governo Crocetta segue con attenzione il dossier e attende dai manager delle due società maggiori ragguagli rispetto ai possibili investitori. Nei giorni scorsi si è parlato di produzione di auto elettriche e di un centro di ricerca a Termini Imerese, con alcune case automobilistiche asiatiche interessate, tra cui la Mitsubishi…"


Gli operai che hanno già esaurito i primi due mesi, dei sei previsti, di cassa in deroga hanno deciso di fare oggi un'assemblea per analizzare quanto accaduto e scegliere come continuare la lotta.

MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014 Termini, due società in campo per rilanciare la fabbrica


PALERMO- Sono la Career counseling e la Protrade Srl le due società che si sono fatte avanti con la Regione siciliana per avviare un'operazione di scouting tra investitori interessati al rilancio dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. Stamani, c'è stato un incontro a Palazzo d'Orleans, sede della Presidenza della Regione, tra l'assessore alle Attività produttive Linda Vancheri e alcuni manager delle due società, guidate da Mario Piccoli e Manrico Fiore. Si tratta del secondo colloquio nel giro di pochi giorni: il governo Crocetta segue con attenzione il dossier e attende dai manager delle due società maggiori ragguagli rispetto ai possibili investitori. Nei giorni scorsi si è parlato di produzione di auto elettriche e di un centro di ricerca a Termini Imerese, con alcune case automobilistiche asiatiche interessate, tra cui la Mitsubishi. I sindacati, che non sono stati invitati, seguono il confronto tra la Regione e i potenziali investitori con cauto ottimismo. "Ben vengano - dice il segretario della Fiom palermitana, Roberto Mastrosimone - tutte le iniziative che rimettano in produzione il sito di Termini Imerese. Siamo molto interessati al nuovo progetto ma prima di esprimere una valutazione vorremmo capire meglio di cosa si tratta. Chiediamo di essere informati perché, come si può capire, c'è in ballo il futuro di tante famiglie".

(Fonte ANSA)

MERCOLEDÌ 19 FEBBRAIO 2014 Gli operai Fiat si preparano all'incontro del 24 alla Regione


Gli operai Fiat si preparano all'incontro del 24 alla Regione

Comunicato stampa
Palermo, 21 febbraio 2014

Gli operai Fiat che continuano  il presidio davanti la sede della Regione Siciliana in assemblea in questi giorni hanno innanzi tutto criticato i continui rinvii delle riunioni "per la crisi di governo" ovvero le manovre di potere a favore di padroni e banche e a scapito invece dei lavoratori e delle masse popolari che  peggiorano di giorno in giorno le condizioni di vita di operai, lavoratori... e delle loro famiglie.  Già sono passati i primi due mesi di cassa in deroga.

Gli ultimi sviluppi rispetto alla vertenza sarebbero le recenti notizie circa l'interessamento di alcuni imprenditori che hanno già visitato lo stabilimento, ma su questo l'esperienza negli anni trascorsi (Invitalia ecc)  non deve far cadere in mere illusioni.

Si è ragionato che a fronte di qualsiasi governo, vecchio o nuovo, nazionale o locale (e alla negativa presenza dei sindacati confederali, che hanno trascinato e trascinano la classe operaia in condizioni sempre peggiori) la mobilitazione degli operai è l'unica garanzia per affrontare i  problemi, ma su questo si è preso atto che occorre fare la lotta tra gli stessi operai che in diverse forme continuano ad attendere, ad "aspettare il miracolo", si scoraggiano... e su questo l'azione dei confederali ha fatto la sua parte.

Lunedì 24, in occasione dell'incontro previsto, gli operai saranno attivamente presenti davanti al palazzo dell'Assemblea Regionale. 

Slai  cobas per il sindacato di classe
Via G. del Duca, 4 Palermo
338.7708110 – 340.8429376

MARTEDÌ 18 FEBBRAIO 2014 ANCORA UN RINVIO DELLA RIUNIONE PREVISTA PER OGGI, QUESTA VOLTA PER IL CAMBIO AL GOVERNO


Rigiriamo questo articolo sul rinvio della riunione
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TERMINI IMERESE
Fiat, vertice ancora rinviato
Il 24 si parla dei nuovi piani
Si apre il capitolo delle auto elettriche
In attesa di capire chi sono e chi rappresentano i manager interessati alla riattivazione dello stabilimento Fiat l’incontro di domani al Mise sul futuro industriale di Termini Imerese è stato rinviato. Decisione in qualche modo dovuta: la crisi di governo ha fatto venire meno l’interlocutore politico. E il governi Renzi non è ancora nato. La riunione si sarebbe dovuta svolgere con i funzionari del ministero che però non hanno alcun mandato politico. La stessa Fiom non giudicava utile una riunione in cui non si sarebbe deciso nulla.
L’interesse maggiore è in questo momento rivolto alle mosse della cordata guidata da Diego Pistone, manager della Fiat e ora della Fca, la nuova sigla della compagnia nata dalla fusione tra Fiat e Chrysler. Il gruppo ha avviato un contatto con la presidenza della Regione e in particolare con l’assessore alle attività produttive Linda Vancheri. Qualcuno ha fatto trapelare la notizia che Pistone e i manager rappresentino aziende automobilistiche giapponesi e coreane. L’informazione non è confermata. La linea di produzione di auto elettriche – è il progetto di cui si è parlato a palazzo d’Orleans – potrebbe essere il frutto di cointeressenze della Fiat (o meglio Fca) e della Mitsubishi. La Fiat potrebbe così rientrare a Termini con una nuova iniziativa. Un particolare rende credibile questa ipotesi. I manager hanno fatto un sopralluogo nella fabbrica dismessa per verificare la possibilità di utilizzare i “pianali”, il sistema che alimenta la catena di montaggio. Questo fa pensare non solo che la nuova linea produttiva faccia riferimento ancora alla Fiat ma anche che a Termini Imerese si progetti di sviluppare un’attività di assemblaggio in grado di riassorbire tutti i 1.200 lavoratori attualmente in cassa integrazione.
Per la nuova produzione si pensa a un mercato nordafricano e orientale. In questo caso diventa necessario individuare un’area di stoccaggio di cui Pistone si è interessato. L’area è annessa allo stabilimento ma un’altra nascerà entro un anno all’interno dell’interporto.
Qualcosa di più chiaro potrà venire fuori dalla nuova riunione alla presidenza della Regione che si terrà il 24 febbraio. Anche per questo i sindacati hanno accolto senza discutere il rinvio dell’incontro romano previsto per domani.
17.02.2014


http://www.lavoceweb.com/articolo.php?IDArticolo=6002

GIOVEDÌ 13 FEBBRAIO 2014 Articolo giornale di sicilia 13 febbraio 2014



MARTEDÌ 11 FEBBRAIO 2014 Fiat di Termini Imerese: non bastano appelli e cortei/passeggiate per risolvere la vertenza… è necessario mettere in campo tutta la determinazione e la forza degli operai!


Comunicato stampa
Palermo, 11 feb. 14

Fiat di Termini Imerese: non bastano appelli e cortei/passeggiate per risolvere la vertenza… è necessario mettere in campo tutta la determinazione e la forza degli operai!

Mentre per giovedì 13 a Termini Imerese si prepara l'ennesima manifestazione, che i sindacati confederali chiamano sciopero generale, come riportano i giornali, con un corteo organizzato da "Comune, Chiesa, sindacati territoriali Fim, Fiom e Uilm, Casartigiani, Confcommercio", gli operai che sono in presidio davanti la Regione hanno ieri pomeriggio fatto un'assemblea per valutare le iniziative della settimana.
Da un lato, è stato detto, la mobilitazione prevista a Termini (iniziativa "a tempo", come sono soliti fare i sindacalisti confederali, prima del 14, giorno in cui si ritroveranno al Ministero le "parti"),
contribuisce a portare ancora una volta in primo piano, all'opinione pubblica, tramite diversi quotidiani e televisioni, la vertenza che riguarda 1.200 operai, della Fiat e dell'indotto, ma, dall'altro lato, gli operai si sono espressi negativamente sulla vera efficacia di queste mobilitazioni e fiaccolate notturne, che non sono mai servite a risolvere il problema, perché sostituiscono alla lotta il "grido di aiuto" della "disperazione" lanciato in generale, in questo caso con una "lettera-appello … rivolta [oltre che al governo] anche ai leader di Cgil, Cisl e Uil Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti."

Si tratta, dicono gli operai, invece di mettere in campo tutta la forza che è stata espressa in passato e che può ancora essere espressa oggi per costringere il governo, da quello locale a quello nazionale a costringere la Fiat a "sedersi al tavolo" e trovare per forza una soluzione.
Una grande manifestazione, hanno detto gli operai, non come passeggiata, ma fatta con l'intento serio di costringere il governo regionale a prendere una posizione immediata, ferma e definitiva sull'industrializzazione di Termini Imerese, cominciando a mettere a disposizione i milioni di euro che dovevano servire per il "raddoppio della produzione" dello stabilimento Fiat e che ancora sono nel cassetto, avrebbe avuto più senso!
I cortei, le "passeggiate" organizzate dai confederali sono invece sempre e soltanto un palcoscenico per i politici di turno che riempiono le orecchie dei presenti con bei discorsi e promesse [in questo caso in vista delle elezioni europee] e con le quali i sindacalisti opportunisti si mettono la coscienza a posto, dicendo che di più non si poteva fare e frasi di questo genere.
Questa vertenza, hanno detto gli operai, somiglia oggi a tante altre a cominciare da quella Electorolux che ricalca lo schema padronale che ricattano operai e istituzioni minacciando di andarsene se non ottengono più soldi.
Durante l'assemblea è arrivata la notizia da parte dei responsabili della Regione che mercoledì 12 si dovrebbe conoscere la data dell'incontro che questi operai avranno con il presidente Crocetta; nell'attesa si preparano altre iniziative…


Slai cobas per il sindacato di classe
Via g. del duca 4 Palermo
338.7708110

DOMENICA 9 FEBBRAIO 2014 CAMUSSO: "FORSE" SANZIONI PER LANDINI (CHE INTANTO VA DA RENZI), MA PER GLI RSU CHE NON PIEGASSERO LA TESTA SONO SICURE PER LEGGE LE PUNIZIONI


tratto da http://proletaricomunisti.blogspot.it/2014/02/pc-8-febbraio-camusso-chiede-sanzioni.html


Il testo della lettera con cui la Camusso chiede la scomunica di Landini: 

“Io sottoscritta Susanna Camusso, tessera numero 718519 del 2013 (non essendomi ancora stata consegnata la tessera 2014), chiedo al Collegio Statutario di appurare se è coerente o consentito che il Segretario Generale di una Categoria, nel caso Fiom-Cgil, affermi che le decisioni del Comitato Direttivo non sono per lui e per la sua categoria un vincolo, e che non essendo vincolato discuterà con la Fiom-Cgil e i delegati quello che c’è da fare. Dichiarazioni (che allega a parte, ndr) rese nell’intervento al Comitato Direttivo e reiterate ripetutamente alla stampa. Chiedo, inoltre, al Collegio Statutario se si è in violazione della norma, come si possa determinare il rimedio o la sanzionabilità del comportamento stesso“.


Dal punto di vista della democrazia sindacale lo scontro in atto Camusso/Cgil e Landini è certamente un fatto grave. Se volessimo - e qui la coincidenza temporale degli avvenimenti ci darebbe anche ragione - si potrebbe fare un parallelismo tra quanto è successo in parlamento nei giorni scorsi in cui la Bondrini ha impedito d'autorità il dibattito sul decreto Imu-bankitalia, e chiede sanzioni per i deputati M5S, e quanto sta accadendo in Cgil, in cui la Camusso chiede la sanzionabilità del comportamento di Landini.
Ma Landini si sa tutelare, dicendo che comunque lui ha altre questioni, vertenze cui pensare (Electrolux, ecc.), va ad incontrare Renzi per discutere, tranquillamente, del job act - un'altra mazzata per le condizioni di lavoro, i diritti dei lavoratori; o per discutere anche di altro...

Ma queste eventuali sanzioni per Landini sono poca cosa rispetto a quanto toccherebbe a delegati Rsu se volessero mettere in discussione, non accettare accordi, contratti che sono contro i lavoratori.  

Dal Testo Unico sulla Rappresentanza - Confindustria – Cgil, Cisl e Uil - Roma, 10 gennaio 2014

Parte quarta: disposizioni relative alle clausole e alle procedure di raffreddamento e alle clausole sulle conseguenze dell’inadempimento:
"Le parti firmatarie dell’Accordo Interconfederale del 28 giugno 2011, del Protocollo d’intesa del 31 maggio 2013 ovvero del presente Accordo convengono sulla necessità di definire disposizioni volte a prevenire e a sanzionare eventuali azioni di contrasto di ogni natura, finalizzate a compromettere il regolare svolgimento dei processi negoziali come disciplinati dagli accordi interconfederali vigenti nonché l’esigibilità e l’efficacia dei contratti collettivi stipulati...
Pertanto i contratti collettivi nazionali di categoria, sottoscritti alle condizioni di cui al Protocollo d’intesa 31 maggio 2013 e del presente accordo, dovranno definire clausole e/o procedure di raffreddamento finalizzate a garantire, per tutte le parti, l’esigibilità degli impegni assunti con il contratto collettivo nazionale di categoria e a prevenire il conflitto...
I medesimi contratti collettivi nazionali di lavoro dovranno, altresì, determinare le conseguenze sanzionatorie per gli eventuali comportamenti attivi od omissivi che impediscano l'esigibilità dei contratti collettivi nazionali di categoria stipulati ai sensi della presente intesa... 
Le disposizioni definite da i contratti collettivi nazionali di lavoro, al solo scopo di salvaguardare il rispetto delle regole concordate nell'accordo del 28 giugno 2011, del Protocollo del 31 maggio 2013 e nel presente accordo, dovranno riguardare i comportamenti di tutte le parti contraenti e prevedere sanzioni, anche con effetti pecuniari, ovvero che comportino la temporanea sospensione di diritti sindacali di fonte contrattuale e di ogni altra agibilità derivante dalla presente intesa.
I contratti collettivi aziendali... hanno effetto vincolante... per tutte le rappresentanze sindacali dei lavoratori nonché per le associazioni sindacali espressioni delle confederazioni sindacali firmatarie del presente accordo....
le parti contraenti concordano che eventuali comportamenti non conformi agli accordi siano oggetto di una procedura arbitrale da svolgersi a livello confederale...
A tal fine, le organizzazioni di categoria... sono obbligate a richiedere alle rispettive Confederazioni la costituzione di un collegio di conciliazione e arbitrato composto, pariteticamente, da un rappresentante delle organizzazioni sindacali confederali interessate e da altrettanti rappresentanti della Confindustria...".

VENERDÌ 7 FEBBRAIO 2014 Un'altra giornata degli operai in presidio a piazza Indipendenza


Dopo un pomeriggio di pressione degli operai Fiat in presidio a Piazza Indipendenza il presidente  della Regione Siciliana Crocetta, ieri presente al palazzo,  si è impegnato a incontrare gli operai dopo la riunione del 14 febbraio per fare chiarezza sulla situazione generale degli operai. 

Gli operai per nulla soddisfatti di questo impegno alquanto generico hanno fatto sapere al presidente Crocetta che la loro presenza attiva al palazzo continuerà... non bastano certamente le "belle" parole elargite alla fabbrica dallo stesso di "rassicurazione" e "impegno"... alle ennesime parole/promesse devono seguire fatti concreti.

Gli operai in assemblea hanno quindi deciso di rinnovare il presidio fino al 14 febbraio, data del nuovo incontro nazionale  sulla Fiat Termini Imerese, al MISE a Roma ma di mettere in campo  nel frattempo in città alcune iniziative tra cui un passaggio alla Prefettura.

Slai Cobas per il sindacato di classe Palermo







GIOVEDÌ 6 FEBBRAIO 2014 PINO DE CRESCENZO OPERAIO DELLA FIAT DELLO SLAI COBAS DI POMIGLIANO E' STATO "UCCISO"!


tratto da

PINO DE CRESCENZO OPERAIO DELLA FIAT DELLO SLAI COBAS DI POMIGLIANO E' STATO "UCCISO"!
LO SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE SI UNISCE AL DOLORE, ALLA RABBIA DEI COMPAGNI E COMPAGNE DELLO SLAI COBAS DI POMIGLIANO PER LA MORTE DI PINO DE CRESCENZO, ASSASSINATO DALLA FIAT, DALLE ISTITUZIONI COMPLICI.
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GLI OPERAI DELLA FIAT DI POMIGLIANO SALUTANO PINO: "ADDIO PER SEMPRE"

Si è impiccato nella sua abitazione di Afragola Giuseppe De Crescenzo, 43 anni, separato, due figli. Era attivista sindacale e operaio del reparto logistico Fiat di Nola. In cassa a zero ore da quasi sei anni di fila.

Prima di privarsi del bene più prezioso che abbiamo, prima di lasciare questa terra Pino non ci ha fatto comprendere la natura del suo gesto. Nessuna lettera, nessun messaggio scritto, solo qualche frase molto triste circa i suoi sentimenti più intimi. Nulla a che vedere in modo tangibile, inconfutabile, con la sua condizione di cassintegrato a zero ore del reparto logistico della Fiat di Nola, nulla a che vedere con il suo impegno da attivista dello Slai Cobas, da militante degli "incazzati" autorganizzati anti Marchionne. Un mistero che però non riesce a occultare le reazioni dell'opinione pubblica. 

Negli ambienti operai sono infatti rimasti tutti colpiti dalla tragedia che ha coinvolto l'operaio Pino De Crescenzo. Luigi Aprea, dirigente dello Slai, lo ricorda così: "L'ho visto per l'ultima volta all'assemblea sindacale nella Fiat di Pomigliano, la settimana scorsa: ci siamo abbracciati. Non mi sembrava che stesse sul punto di fare quello che ha fatto". 43 anni, separato, due figli, l'operaio cassintegrato De Crescenzo si è impiccato nella casa in cui risiedeva, ad Afragola, ieri pomeriggio. "Era un attivista - ricorda Aprea - ricordo quando ha partecipato alla nostra iniziativa, la distribuzione delle "chiacchiere" di Marchionne, nel parco pubblico di Pomigliano. Appena poteva era lì con noi, a dare una mano". 

C'è una foto emblematica, Pino De Crescenzo, megafono in pugno, con addosso un cartello dalla scritta eloquente: "Operaio deportato al reparto confino di Nola grazie a un accordo sindacale". Pino si trovava in cassa integrazione a zero ore dal 2008, da quando è stato trasferito dalla Fiat da Pomigliano al nuovo reparto logistico di Nola, il Wcl, mai entrato in funzione. E' stato un trasferimento tormentato quello dalla grande fabbrica automobilistica al piccolo impianto, realizzato nell'interporto di Nola per smistare i materiali verso i vari stabilimenti del gruppo ubicati nel centrosud: un progetto mai decollato. Da allora 316 persone versano in una cassa integrazione che sembra non dare speranze. Cig che scadrà entro le prime due settimane del prossimo luglio. 

IERI SI E’ SUICIDATO PEPPE, “UNO DI NOI”

PEPPE E’ STATO DEPORTATO CON ACCORDO SINDACALE DALLA FIAT POMIGLIANO AL REPARTO-CONFINO “LOGISTICO” DI NOLA NEL MAGGIO 2008 E DA ALLORA COLLOCATO CON ALTRI 300 OPERAI IN CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI SENZA FINE IN QUANTO TALE REPARTO, IL WCL DI NOLA, NON E’ MAI ENTRATO IN FUNZIONE PERCHE’ LA LOGISTICA, IN UNA FABBRICA AUTOMOBILISTICA, E’ NECESSARIAMENTE SVOLTA ‘IN LOCO’ ESSENDO FUNZIONALE ALL’ALIMENTAZIONE DEI PARTICOLARI DA ASSEMBLARE ALLE SCOCCHE NELLE LINEE DEL MONTAGGIO CARROZZERIA. IL WCL DI NOLA SINTETIZZA AL MASSIMO LE FROTTOLE INDUSTRIALI DELLA FIAT PLAUDITE DA ANNI DALL’INTERO QUADRO POLITICO-ISTITUZIONALE E SINDACALE

“Non è finita compagno, perché non hai mai abbassato la testa… non hai mai detto “si” a comando… non hai accettato che altri patissero affinché tu avessi un posto… tutti devono tornare in fabbrica… o tutti o nessuno… e lo dicesti da subito con il tuo NO forte e deciso al referendum… con i tuoi picchetti… volantinaggi… gridando da quel megafono per far sentire a chi entrava, nascondendo il suo viso, che solo l’unità dei lavoratori era la risposta giusta al ricatto ed alla bugie di Marchionne”.

Non ci lasci, ci sei, più di prima… noi non molliamo… come non hai mollato tu!

A Peppe dalle compagne e dai compagni dello Slai cobas 
Pomigliano d’Arco, 

5/2/2014


IERI SI E’ SUICIDATO PEPPE, “UNO DI NOI”, UNO DEI 1.400 CASSINTEGRATI FIAT 
SENZA FUTURO.

ALTRO CHE “DISTURBI PSICHICI O DEPRESSIONE PER QUESTIONI FAMILIARI”, 
PEPPE E’ STATO AMMAZZATO: DALLE COMPLICITA’ POLITICHE, SINDACALI ED
ISTITUZIONALI COL “PIANO” DI MARCHIONNE CHE HA MANDATO A ROTOLI LA FIAT 
PRECIPITANDO I LAVORATORI E LE LORO FAMIGLIE NELLA DISPERAZIONE, E CHE STA 
DISTRUGGENDO L’INTERA ECONOMIA TERRITORIALE

Ieri è toccato a Peppe De Crescenzo, operaio della Fiat di Pomigliano e militante dello Slai 
cobas da 6 anni confinato, insieme ad altri 300 operai, al reparto fantasma della - inesistente - 
Logistica di Nola e da allora in cassa integrazione senza futuro. Peppe si è impiccato ieri 
pomeriggio nella sua casa di Afragola. Peppe era, ed è, “uno di noi”! Lo ricordiamo con affetto, 
sempre in prima fila in tutte le mobilitazioni col megafono in spalla e macchina fotografica a 
tracolla.
Per la disperazione, a Pomigliano d’Arco, appena qualche giorno fa stava per suicidarsi 
lanciandosi dal tetto insieme ai suoi tre figli M. D. moglie trentaduenne di un operaio della Fiat 
di Pomigliano da 7 anni licenziato arbitrariamente dall’azienda ed ancora in attesa della 
causa rimandata alle “calende greche” dai giudici del Tribunale del lavoro di Nola. 
La notte dello scorso ottobre un altro operaio della Fiat di Pomigliano in cassa integrazione 
ha tentato il suicidio gettandosi dal cavalcavia dell’ A16 (autostrada Napoli.Bari) a Marigliano. 
Già nell’agosto del 2011 C. P. operaio della Fiat di Pomigliano di 44 anni di Scampia (NA) 
tentò il suicidio tagliandosi le vene dei polsi ed infliggendosi profonde ferite al collo ed 
all’addome dopo aver ricevuto la lettera dall’azienda che gli comunicava la permanenza in 
cassa integrazione per altri due anni. Il 1° maggio 2010 M. C. addetto in cigs da anni al
polo logistico di Nola, dopo essersi licenziato appena un mese prima dalla Fiat per 
disperazione, si suicidò lanciandosi giù dal balcone della propria casa di Castellammare. 
Sono ormai decine le minacce di suicidio fatte pervenire alla Fiat (ai capisquadra, agli 
assistenti sociali, al direttore di stabilimento ed alla direzione del personale di Torino) da 
lavoratori disperati che si vedono precluso dalla Fiat ogni futuro.
A fronte della tragedia industriale, sociale ed umana causata dalla Fiat con la conseguente 
escalation di gesti disperati ci colpiscono come un pugno nell’occhio gli asserviti “depistaggi” 
della prevalenza del sistema mediatico (che in quasi tutti i casi ha omesso l’evidente 
collegamento con la Fiat) ed orientati anche dalle “veline minimizzatrici” delle forze dell’ordine, 
il tutto a coprire le gravissime responsabilità aziendali.
Anche per questo la necessità di ricostruzione e rilancio della mobilitazione dei lavoratori 
contro i piani di barbarie industriale della Fiat e dei suoi complici rappresenta oggi non solo la 
necessaria risposta per la tutela occupazionale ma un forte presidio di tenuta democratica per 
l’intera società. 
E’ per questo che oggi Peppe vive e lotta ancora insieme agli operai ed insieme a noi, le loro 
donne.

Comitato Mogli Operai Pomigliano

5.2.14