Riesplode la protesta degli operai della Fiat di Termini Imerese e degli operai della Keller, azienda che produceva materiale rotabile a Carini. Circa 300 lavoratori hanno bloccato via Cavour a Palermo, davanti alla sede della prefettura dove ieri mattina Fim, Fiom e Uilm hanno organizzato un presidio per riaccendere i riflettori sulle due vertenze. Quindi si sono mossi in corteo lungo via Rima e hanno causato disagi alla circolazione stradale, anche nelle vie adiacenti al centro storico e sulle strade costiere. Poi i rappresentanti sindacali sono stati ricevuti a Villa Whitaker.
Sono 1.200 le tute blu della Fiat in cassa integrazione fino al 30 giugno. Senza una valida prospettiva industriale, da metà aprile Fiat potrebbe avviare per loro le procedure di licenziamento. Per questo motivo i sindacati hanno chiesto ieri un intervento al prefetto, sollecitando una convocazione urgente al ministero dello Sviluppo economico e per ottenere una proroga degli ammortizzatori sociali per altri sei mesi. Ad oggi, infatti, nessuna garanzia sul rilancio del sito Imerese è emersa: si parla di due aziende di scouting, la Protrade e la Career counseling, che starebbero lavorando per trovare soluzioni industriali. L’obiettivo delle società sarebbe la riapertura dello stabilimento con la produzione di auto elettriche di ultima generazione. Il progetto, denominato “Sicilia naturalmente” prevede la riassunzione di tutto il personale che era impiegato dalla fabbrica automobilistica torinese e dei lavoratori dell’indotto. Inoltre, sono ancora sul tavolo tre piani industriali: Biogen per la produzione di energia da oli vegetali, Mossi & Ghisolfi nel comparto dei biocarburanti e Landi che produce impianti a gas e Gpl. Con queste aziende potrebbero lavorare circa 500 addetti.
I tempi comunque sono lunghi e la cassa integrazione è direttamente proporzionale ai piani di rilancio. Per questo i sindacati manifestano cautela e continuano a chiedere una convocazione entro il 15 aprile. Nella stessa drammatica situazione sono i 191 metalmeccanici della Keller, anche loro in cassa integrazione fino al 5 maggio. Per questi operai, nonostante la sigla dell’accordo proprio sulla cassa integrazione, non sarebbe stato emanato il decreto che autorizza il “paracadute sociale” e per questo motivo sono senza reddito da febbraio. Inoltre, anche per loro, senza soluzioni industriali tra poco meno di due mesi potrebbero partire le lettere di licenziamento. Ma si intravede una speranza, una manifestazione d’interesse, anche questa da confermare, che arriva dalla società spagnola Talgo, azienda che produce carrozze ferroviarie e che vorrebbe investire sullo stabilimento Keller di Carini.
“Chiediamo un incontro immediato con la Regione e il governo nazionale – dice il neo segretario regionale della Fiom, Roberto Mastrosimone -, il rinnovo degli ammortizzatori sociali per i lavoratori delle due aziende e notizie concrete sul rilancio dei due stabilimenti siciliani”. I sindacati, inoltre, fanno sapere che la prossima settimana ripartiranno le azioni di protesta, a partire da martedì per la precisione con una manifestazione a sostegno degli operai della Keller.
Il giornale di Sicilia
29/3/14
Nessun commento:
Posta un commento